Negli anni a seguire ho naturalmente proseguito a comprare laddove vedevo oggetti o documenti di interesse e magari a fare scambi con amici, ma giocoforza rallentando sempre di più negli ultimi tempi un po’ perché la collezione stava diventando enorme, gravosa e con molti doppioni e un po’ perché non riuscivo a sistemarla e a gestirla come avrei desiderato.
Alcuni oggetti sono davvero insoliti e particolari se non unici, ricchi di antiche suggestioni in quanto molto vissuti, come un vassoio in porcellana di Ginori, fine '800 che faceva parte delle stoviglie di bordo di un vapore dei Florio oppure una bellissima slot machine in legno degli anni ‘20 con figure di vecchie auto da corsa o ancora tanti altri pezzi rinvenuti sulle bancarelle di mercati di bric e brac in Italia, Francia, Inghilterra, ....
Terminato nel 2017 il mio impegno di quasi 50 anni per il Riar che ho servito come Consigliere, Vice Presidente e Presidente ho ritenuto che si dovesse anche concludere questa mia follia di accumulatore compulsivo che ha riempito non solo la mia vita ma anche la mia casa e trasmettere una parte della mia collezione ad altri collezionisti che ne capissero il valore storico culturale e ne potessero continuare con pari passione studio e custodia.
Molti dei miei oggetti presentati da Automobilia Ladenburg nell’importante asta che si terrà a metà novembre possono raccontare da soli la storia dell’Alfa e dei suoi uomini, quelli che, come diceva Enzo Ferrari, sapevano fare i guanti alle mosche. Una storia esaltante che nel tempo ha reso onore alla capacità e alla genialità del saper fare italiano salvata e custodita per decenni con grande amore certo ma anche con notevole impegno e sacrificio ed ora trasmessa al futuro e ad altri collezionisti che mi auguro sappiano apprezzarla e custodirla con pari o superiore entusiasmo.